Death Proof (di Quentin Tarantino)

Inizialmente doveva essere uno dei due segmenti che componevano il curioso progetto "Grind House" firmato Tarantino-Rodriguez, però in virtù del clamoroso flop al botteghino americano i due film sono stati distribuiti divisi e leggermente allungati, perdendo, a mio avviso, in parte il loro significato in quanto "omaggio" ad un certo cinema.
Apparentemente il classico film che si va a vedere senza pretese particolari, anche se il nome del regista in questione non è quello di uno sconosciuto, anzi. Sostanzialmente si presenta come un omaggio ai b-movie americani degli anni '60, quei film che venivano appunto proiettati in cinema di basso profilo denominati appunto "Grin House". Non conoscendo quel particolare genere di film mi limito ad esprimere un giudizio sul film che ho visto. Il segmento diretto da Quentin Tarantino si chiama Death Proof e fin dall'inizio s'intuisce che il film si sviluppa su di una trama estrema, quasi priva di significato, si presenta come un classico teen-horror ma finisce con l'essere un film grottesco. Classica regia tarantiniana, si nota una ricerca quasi maniacale dell'imperfezione (zoom fuori tempo, inquadrature a vuoto, montaggio grossolano, errori di messe a fuoco!), il film però diverte e strappa più di qualche grassa risata. Bella la scena finale dell'inseguimento, tarantino pecca però su due cose a mio avviso: la prima è una delle sue caratteristiche, ovvero quei lungui dialoghi senza capo nè coda (se non per lui) e un eccesso di autocitazionismo. Più che piacevole il suo cameo. In sostanza un film più che gradevole non una capolavoro ma un film di genere che può mettere d'accordo molti se lo si valuta per quello che è e non si cerca di prenderlo troppo sul serio, personalmente credo che Quentin si sia divertito come un pazzo a girare questo film e io alla mi sono divertito un pazzo a vederlo!

VOTO: 7